La transizione ecologica nel settore delle autolinee a mercato di media-lunga percorrenza è un tema molto complesso. Infatti, questa è direttamente dipendente dalla ricerca e sviluppo di più performanti batterie: i bus di media-lunga percorrenza non possono contare su frequenti punti di ricarica come i bus urbani. In tal senso, serve adeguare le autostazioni italiane con punti di ricarica.

Al contempo, se non si attua una politica nazionale sulle autostazioni, al pari con quanto è stato fatto con il rinnovo delle stazioni ferroviarie e degli aeroporti negli ultimi anni, difficilmente la trazione elettrica potrà svilupparsi. Le autostazioni italiane oggi sono luoghi poco confortevoli e spesso poco sicuri. 

Il tema dell’alimentazione dei bus, tuttavia, necessita di attuare una riflessione critica sull’elettrico. Esistono diverse modalità di combustione alternativa, come ad esempio il biocombustibile. Oppure, l’installazione di pannelli solari sul tetto dei bus consente ai mezzi di consumare di meno, e dunque inquinare di meno. E’ bene poi evidenziare che l’emissione di un bus Euro sei è di gran lunga meno inquinante di un Euro cinque: è essenziale supportare il rinnovo delle flotte, anche come stimolo al comparto produttivo.

Di questo si discuterà nella tavola rotonda organizzata a Napoli il prossimo 23 maggio con il coinvolgimento delle istituzioni ed esperti del settore.