La natura che cura - Ecovisioni a cura di Marco Gisotti
Life salvaguardia, Sistema bibliotecario Nord Est Brescia e L.a.c.u.s.
venerdì 12 maggio 2023 h. 20:30-23:00
La natura che cura - Ecovisioni a cura di Marco Gisotti
Sirmione, Auditorium Biblioteca, via Alfieri, ore 20.45
Una rassegna di incontri itineranti in cui il pubblico partecipante incontrerà diversi autori che negli ultimi mesi hanno pubblicato testi vicini ai temi cari a Life salvaguardia: ecologia, spreco alimentare, biodiversità da proteggere.
Marco Gisotti è Giornalista e divulgatore, è docente all’Università di Tor Vergata, con Valerio Rossi Albertini, nel corso di Teorie e linguaggi della comunicazione scientifica; è uno dei maggiori esperti di green economy, lavori verdi e comunicazione ambientale. Nel 2012 alla Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia ha lanciato con Green cross il premio Green drop award, di cui è il direttore artistico. Scrive e conduce su Radio3 Rai le puntate di Wikiradio dedicate alla scienza e all’ambiente, tutte riascoltabili nel podcast su RaiPlaySound; per Rai 3 ha ideato e scritto la serie di animazione 2 amici per la Terra e per Rai Storia ha realizzato il documentario Cinema & ambiente. Ha scritto, con Tessa Gelisio, 100 Green jobs per trovare lavoro, il primo manuale sui lavori verdi in Italia, edito da Edizioni ambiente, ed è tra gli autori del rapporto annuale GreenItaly di Unioncamere e Fondazione Symbola. Per Enea e ministero dello Sviluppo economico ha ideato e condotto con Antonio Disi la webserie Italia in classe A, primo info-reality per la divulgazione dell’efficienza energetica. È stato consigliere per la comunicazione istituzionale e ambientale di Sergio Costa, ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, e di Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica.
Cinema ed ecologia sono “invenzioni” del diciannovesimo secolo. Il loro primo punto di contatto si ha nel 1897, quando uno degli operatori dei fratelli Lumière in giro per il mondo, Kamill Serf, riprende un pozzo di petrolio in fiamme a Baku, capitale dell’Azerbaigian. Si tratta di una semplice ripresa di 36 secondi, ma è quella che il cineasta e critico francese Bertrand Tavernier definì «il primo film ecologista mai realizzato». È proprio da questo cortometraggio che parte Ecovisioni, l’analisi dettagliata di come la coscienza ambientalista abbia influenzato, e continui a influenzare, le storie arrivate a noi attraverso il grande schermo. Ed è, allo stesso tempo, l’indagine di come il cinema sia riuscito a documentare, con espedienti e linguaggi sempre nuovi, le trasformazioni ambientali dal secolo scorso a oggi.
Nel libro Marco Gisotti ripercorre 125 anni di storia del cinema attraverso 150 opere cinematografiche, di cui cento film in dettaglio e altre 50 produzioni analizzate più sinteticamente all’interno di cinque percorsi didattici, che spaziano dai documentari alle serie tv e alle serie animate. Da Metropolis a King Kong, da Wall-E a La Principessa Mononoke, da Into the Wild al più recente Siccità. Una selezione che predilige quei film che possono aver avuto un impatto maggiore sugli spettatori o che siano stati importanti nel dibattito pubblico, con una prevalenza di produzioni nordamericane ed europee, ma con tanti esempi anche da Asia, Africa e Sudamerica, a dimostrazione di un'attenzione sempre più crescente e generalizzata al tema ambientale. Fra la metà degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, infatti, il dibattito emerge dal mondo della ricerca e delle lotte degli attivisti per diventare mainstream. Se alla paura degli armamenti nucleari il cinema non riesce a opporre narrazioni che immaginino una via d’uscita, per quanto riguarda la catastrofe ambientale, invece, nei film si trova sempre più spesso il germe della rinascita, fino all’exploit del New Green Deal obamiano. Nel frattempo, l’immaginario europeo insiste ancora sulla gravità della crisi ecologica, con opere che, anche sotto forma di commedia, rivelano la maturità di un dibattito pubblico che ha già integrato nella propria agenda la questione ecologica ed energetica. Agli inizi degli anni venti del Duemila, infine, la produzione per così dire “green” si infittisce e, in circa due anni, nonostante la pandemia, vengono immessi sul mercato almeno 30-40 titoli, di diverse nazionalità, incentrati su espliciti riferimenti ambientali, con un’ampia trasversalità nei generi, arrivando a contaminare persino il filone dei supereroi.
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