Il seminario, della durata di circa tre ore (14.30-17.30) del venerdì 26 maggio, in aula 5S, nelle sale sotterranee dell’Ateneo, allocate negli spazi retrostanti l’Aula Magna, a tre minuti a piedi dall’ingresso principale di Corso Duca degli Abruzzi 24, prevede:

• un inquadramento generale sugli impianti a fune, dalle loro versioni più note a molti per applicazioni montane e in aree scoscese, comprese quelle più innovative degli ultimi anni, ai trasporti urbani e metropolitani, che ultimamente stanno vivendo un boom di applicazioni: quattro in Italia in questo nuovo secolo e numerose in tutto il mondo, includendo Londra e Parigi, aeroporti, parchi e soprattutto molte città del centro America;
• le tecniche moderne di analisi dati e machine learning applicate ai dati relativi agli impianti a fune, con specifica finalità energetica, ambientale, di sostenibilità.

La concezione intrinseca dell’impianto a fune, che non porta il motore a bordo e, quindi, alleggerisce le masse trasportate, con l’aggiunta di tali soluzioni tecnologiche più innovative relative ai dati raccolti, collocano la mobilità sugli impianti a fune anche urbani in testa alla classifica dei trasporti come minimo consumo energetico per unità di massa trasportata, con emissioni locali nulle, rumorosità quasi impercepibile, nonché primi nella sicurezza, insieme alle metropolitane automatiche, seppure con ben distinti ambiti di potenzialità oraria soddisfabili, con elevata qualità, disponibilità, sicurezza ed efficienza.

Ingresso libero.