La produzione e il consumo di carne nascondono dei costi non inclusi nel prezzo pagato dai cittadini al momento dell’acquisto: un danno alla società italiana di quasi 37 miliardi di euro ogni anno.

A tal proposito, Lav ha commissionato una ricerca a Demetra, un istituto scientifico indipendente, da cui sono emerse le disastrose conseguenze della produzione e del consumo di carne in Italia.

L’evento mira a illustrare i principali risultati ambientali e sanitari e, a partire da essi, proporre delle strategie con cui affrontare la transizione alimentare, ponendosi in linea con Goal 2 "Sconfiggere la fame".

Nel contesto della crisi climatica, è necessario supportare il settore Agrifood nell’attuare una transizione a sistemi di produzione più sostenibili, lavorando di concerto per raggiungere il Goal 13 "Lotta al cambiamento climatico" dell’Agenda 2030.

La riduzione del consumo di carne e l’adozione di un’alimentazione interamente vegetale permetterebbero di mitigare le emissioni di CO2eq e salverebbero da inutili sofferenze e morte milioni di animali, attualmente detenuti negli allevamenti, così da cooperare al Goal 15 "Vita sulla terra".

Tra le innovazioni che possono coadiuvare la transizione alimentare la carne coltivata faciliterebbe la riduzione del consumo di carne su larga scala e permetterebbe al settore agrifood di implementare una riconversione produttiva, che presto sarà necessaria se non obbligata dal cambiamento climatico, permettendo all’Italia di sviluppare un’industria all’avanguardia al pari di altri player europei.