L’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale ha rappresentato un elemento di complessità senza precedenti per gli scenari su cui ha impattato, richiedendo a tutti un ripensamento globale e tempestive azioni in tempo di Covid-19. La scuola ha dato seguito alle disposizioni attuative in materia di contenimento e gestione dell’epidemia, sospendendo l’attività didattica in presenza, attuando modalità di Didattica a distanza e così via. Anche le università tradizionali sono ricorse a modalità didattiche compatibili con la distanza, attraverso video lezioni online, incontri in piattaforme e, in molti casi, esami orali e discussioni di tesi online.

Gli atenei telematici, invece, non hanno avuto l’esigenza di cambiare il proprio modo di fare didattica o seguire gli studenti, poiché la modalità telematica, di per sé, appariva già conciliabile con la distanza. In una società caratterizzata dall'incertezza, che ha come costante il collegamento attraverso internet di persone e servizi, in che modo la formazione universitaria telematica offre soluzioni formative anche in situazione di crisi? Grazie a quali peculiarità può intercettare le esigenze delle studentesse e degli studenti prima che divengano numeri di dispersione scolastica o Neet (not in education, employment or training)? E, ancora, in questa dimensione virtuale, quale aspetto assume la relazione formativa?

Se ne discute con Lara Balleri, pedagogista, cultore di materia in pedagogia generale e sociale e tutor d'insegnamento presso l'Università Telematica degli Studi Iul.