Tappa di Bologna: il dibattito su cultura, giovani, clima, competenze e geopolitica

Le iniziative dedicate alla sostenibilità ambientale confermano che senza cooperazione, all’interno e tra Paesi, oltre che fra generazioni, sarà impossibile uno sviluppo pienamente sostenibile. Partire da cultura e competenze.

Dal ruolo delle università e della cultura nel contrasto ai cambiamenti climatici fino all’importanza della formazione nell’anno europeo delle competenze, passando per l’impegno sulla neutralità climatica delle città italiane e l’importanza di affidarsi alla migliore tecnologia disponibile per difendersi dagli eventi estremi, fino all’impegno dei giovani per lo sviluppo sostenibile e alla questione del dialogo intergenerazionale. La tappa bolognese della settima edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile ha messo in risalto alcune azioni chiave da intraprendere nel mondo dell’energia, dell’edilizia, della gestione dei rifiuti, dei trasporti e della forestazione urbana. Ma per operare un grande cambiamento, coerente con gli Obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dall’Agenda 2030 dell’Onu, serve un enorme sforzo di cooperazione da parte dei Paesi di tutto il mondo. Tuttavia, il multilateralismo è in crisi, soprattutto dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, come sottolineato nell’evento che ha ospitato un confronto tra Romano Prodi ed Enrico Giovannini.

Di seguito, proponiamo in sintesi alcuni messaggi chiave emersi nel corso della tappa di Bologna.

 

La transizione ecologica nell’anno europeo delle competenze (11 maggio)

In Italia c’è poca corrispondenza tra competenze formate durante il periodo universitario e ciò che richiede il mercato del lavoro. Il nostro Paese è infatti all’ultimo posto di questa classifica europea che, in estrema sintesi, spiega anche da dove nascono una serie di problemi collaterali come la “fuga dei cervelli” e la poca capacità di attrarre persone qualificate dall’estero. Tutti temi trattati durante l’evento organizzato dalla Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (Rus) che ha segnalato l’urgenza di investire di più e meglio sulla formazione dei giovani, dal momento che “viviamo in un’epoca di grande trasformazione e siamo impreparati ad affrontare le complessità”, come sottolineato dalla presidente Rus Patrizia Lombardi. Ma anche perché circa il 76% delle aziende italiane dichiara di voler aumentare i propri sforzi in attività legate allo sviluppo sostenibile e, per farlo, ha bisogno di una nuova forza lavorativa dotata di competenze trasversali. Per Francisco Matte Bon, rettore dell’Università degli studi internazionali di Roma, formare le persone vuol dire anche “lavorare sulle emozioni” esortandole così “a non aver paura del diverso e di ciò che non si conosce”: proprio questa è la strada che porta alla costruzione di un mondo migliore.

 

Cultura e cambiamento climatico (11 maggio)

Le future generazioni rischiano di vivere in un mondo più caldo, meno generoso in termini di risorse naturali offerte e perfino culturalmente più povero. Dall’evento è emersa la necessità di promuovere un corretto bilanciamento tra le esigenze di tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale, favorendo al contempo la costruzione di nuovi modelli culturali, sociali ed economici e lo sviluppo di soluzioni per la prevenzione e la mitigazione degli effetti negativi del cambiamento climatico. “La transizione ecologica potrà avvenire solo se apparirà socialmente desiderabile. Sappiamo abbastanza di come sta cambiando il pianeta, ma ci sono aspetti che ci riguardando ancora più da vicino che spesso tendiamo a non considerare. Bisogna tener conto anche dell’ingiustizia climatica e delle disparità globali”, ha dichiarato durante l’evento Michele Lanzinger, presidente di Icom Italia e direttore del Muse di Trento.

 

L’Europa e la sfida della transizione verso la sostenibilità (11 maggio)

Un faccia a faccia tra Romano Prodi ed Enrico Giovannini sui tanti e diversi temi che s’intrecciano con il percorso di sviluppo sostenibile. Dal ruolo dell’Europa, che potrebbe cambiare nel post elezioni 2024, fino ai rapporti che l’Unione deve modificare o costruire con Usa, Cina, India e Africa. Il confronto ha evidenziato ostacoli e punti di forza che il processo di transizione ecologica registra in giro per il mondo. Anche in Europa si avverte il problema di un settore pubblico poco incisivonel prendere decisioni forti sui temi della sostenibilità”, ha affermato Giovannini. “Viviamo una situazione in cui fondi, banche e imprese dettano le regole alla politica. Questo è un cambiamento colossale”, ha chiosato sul tema Prodi. Per affrontare le sfide poste dalla transizione verso la sostenibilità e l’evolversi del panorama geopolitico, per Giovannini e Prodi una cosa è certa: “un’Europa sostenibile esiste solo se unita”.

 

La neutralità climatica al 2030, una sfida possibile. Le nove città italiane della Missione europea si raccontano (12 maggio)

La Commissione europea lo scorso anno ha annunciato le 100 città del nostro Continente che partecipano al programmaCities Missionper azzerare le emissioni climalteranti entro il 2030, tra cui figurano: Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino. La missione europea rappresenta un’opportunità per rendere la sostenibilità il perno delle strategie cittadine. Durante l’evento i rappresentati delle nove città italiane hanno illustrato i loro piani di decarbonizzazione per raggiungere la neutralità climatica. Si tratta di progetti ambiziosi che, se realizzati, potrebbero essere replicati in altre realtà urbane, ma questo è possibile solo se le città non vengono lasciate sole. Tutti i livelli istituzionali infatti devono essere coinvolti per concentrare gli investimenti necessari da destinare a tre linee di intervento prioritarie di trasformazione: edilizia sostenibile, mobilità sostenibile, forestazione urbana e periurbana (anche per contrastare il dissesto idrogeologico). “Bisogna mettere in campo un’accelerazione nelle scelte fondamentali che riguardano non solo la lotta al cambiamento climatico, ma più in generale il miglioramento della qualità della vita delle nostre comunità. Significa fare più veloce degli atri, per aiutare anche gli altri e fare delle nostre città dei laboratori di innovazione”, ha dichiarato il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore.

 

Meteo, clima, scienza, comunicazione e protezione civile: simulare il futuro per lo sviluppo sostenibile (12 maggio)

La tecnologia riveste un ruolo fondamentale per metterci al riparo dagli effetti della crisi climatica e dalla “schizofrenia di questo nuovo clima”. L’evento realizzato in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile ha infatti mostrato i passi avanti compiuti nel campo della ricerca grazie ai sistemi di “supercalcolo”. Cineca, un consorzio interuniversitario senza scopo di lucro formato da 116 enti pubblici, tra cui ministeri, università e istituzioni pubbliche nazionali, è a oggi il maggiore centro di calcolo in tutta Italia e uno dei più importanti a livello mondiale. Questo sistema è capace di offrire supporto su eventi come le eruzioni vulcaniche, le inondazioni e gli altri eventi estremi potenziati dal riscaldamento globale. Per raccontare nel modo corretto i passi avanti compiuti dalla scienza c’è però bisogno di valorizzare il ruolo del giornalismo scientifico, il quale deve sia informare correttamente sui rischi che corriamo, senza scoraggiare l’azione, sia combattere il proliferarsi di fake news. “Quello del futuro è un traguardo, ma noi siamo distratti da quello che accade oggi”, ha detto Fabrizio Curcio, Capo del Dipartimento della Protezione civile. Il fatto, però, è che “le scelte del ‘futuro presente’ sono quelle che ci porteranno al ‘futuro futuro’.

 

Giovani e sviluppo sostenibile: agire nel presente per costruire il futuro (13 maggio)

Per dare spazio e voce alle giovani generazioni occorre considerarle come parte integrante delle dinamiche del Paese. La volontà di dare seguito al dialogo intergenerazionale è stata confermata nel corso del confronto tra realtà giovanili e il Ministro per lo sport e i giovani, Adrea Abodi, che dovrà concretizzarsi anche attraverso l’uso di meccanismi condivisi di valutazione ex ante dell’impatto delle proposte di legge sulla condizione dei giovani e sulle future generazioni. “A breve partirà anche il bando per il servizio civile ambientale in collaborazione con il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, ispirato da obiettivi-manifesto che dovremmo apprendere e allenare fin dalla scuola dell’obbligo, per essere predisposti ad attuare quotidianamente comportamenti virtuosi sotto il profilo ambientale, ognuno nel proprio ambito di vita”, ha dichiarato Abodi nel corso dell’evento che ha messo in risalto anche l’importanza di potenziare le competenze Steam (scienze, tecnologia, ingegneria, arte e matematica) in ambito formativo.

 

di Ivan Manzo

 

mercoledì 7 giugno 2023