Tappa di Napoli: opportunità del Pnrr, parità di genere e dispersione scolastica

All’evento di apertura rappresentanti di regioni e città hanno chiesto di essere più coinvolti nella programmazione del Piano. Agli incontri sulla sostenibilità sociale l’importanza di un impegno condiviso per ridurre le disuguaglianze.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) può essere un’occasione per individuare e adottare strategie che assicurino uno sviluppo sostenibile per tutto il Paese, colmando i divari territoriali, educativi e di genere. Per farlo occorre coinvolgere tutti gli attori della società, a partire dalle amministrazioni regionali e locali fino alle scuole e alle associazioni. È questo il messaggio condiviso emerso dagli eventi della prima tappa della settima edizione del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2023 che si è svolta a Napoli dall’8 al 10 maggio. Occorre, inoltre, una nuova cultura che permetta di sconfiggere gli stereotipi e le disuguaglianze di genere e di riconoscere il ruolo della scuola come attore fondamentale per lo sviluppo sostenibile.

Di seguito, proponiamo in sintesi alcuni messaggi chiave emersi nel corso della tappa di Napoli.

 

Lo Stato e le Regioni per lo sviluppo sostenibile e il superamento delle disuguaglianze: dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) ai fondi europei per la coesione (8-9 maggio)

La revisione del Pnrr e la sua connessione con la programmazione dei Fondi di coesione 2021-2027 offrono un’occasione unica per rendere gli interventi più coerenti con il perseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, nel segno della transizione ecologica e della riduzione delle disuguaglianze. Delle opportunità offerte dal Pnrr si è discusso durante l’evento di apertura del Festival, articolato in due giornate, a cui ha partecipato da remoto anche Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr: “il governo ha una visione ben precisa: quando il presidente del Consiglio ha messo insieme le deleghe del Pnrr e delle politiche di coesione ha dato un'indicazione chiara sulla necessità che ci sia nel rapporto con l'Europa una visione comune dell'utilizzo delle risorse europee”. I rappresentanti delle Regioni e delle città sono intervenuti per chiedere un maggiore coinvolgimento di regioni e città nella programmazione del Pnrr. “Abbiamo deciso di trovare un coordinamento tra fondi Pnrr e di coesione, e qual è il luogo istituzionale per farlo se non le Regioni?”, ha sottolineato il governatore della Regione Campania, Vincenzo De Luca, seguito dalla richiesta del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: “avremmo bisogno di convocare immediatamente una riunione con tutti i presidenti delle regioni, per dare una mano sulla spesa, per chiedere a noi come potremmo pensare di programmare i vari filoni”.

A margine dell’evento inaugurale del Festival si ricordano anche l’incontro “La sostenibilità in Rai diventa pop. Il caso Un posto al sole, a cura di Rai per la sostenibilità-Esg, e la cena ufficiale presso Villa Pignatelli, organizzata dalla Regione Campania e preceduta da una riduzione del melodramma “La Traviata”. Durante l’incontro Rai si è discusso di come diffondere la conoscenza dell’Agenda 2030 al grande pubblico partendo dall’esperienza della fiction “Un posto al sole”, che riesce a inserire nella narrazione riferimenti alla sostenibilità. E questa è solo una parte della sfida, come ha evidenziato Roberto Natale, direttore di Rai per la Sostenibilità–Esg: “non basta essere sostenibili nei contenuti, dobbiamo esserlo anche nelle modalità di produzione”.

 

“Innovazione e ricerca per il futuro del Made in Italy agroalimentare” (9 maggio)

All’evento il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Francesco Lollobrigida ha condiviso in video-messaggio l’aspettativa che con il Fondo per l’innovazione in agricoltura da 225 milioni di euro per i prossimi tre anni si lavorerà a una sostenibilità ambientale che viaggi in sintonia con la capacità di produzione delle aziende agricole del Paese, che devono continuare a produrre cibo di qualità e valorizzare l’export, basandosi sull’apprezzamento dei prodotti italiani da parte dei mercati internazionali. All’incontro si è tenuta la protesta di un piccolo gruppo di attivisti che contestavano alcuni aspetti dell’organizzazione del Festival. L’ASviS ha offerto loro di partecipare al dibattito.  Di fronte al loro rifiuto, i rappresentanti dell’Alleanza non hanno potuto far altro che prenderne atto e ribadire la volontà di dialogare con chi accetta il metodo democratico, in modo particolare con i movimenti giovanili, alla luce dell’obiettivo, promosso dall’ASviS anche in Costituzione, di tutelare l’interesse delle nuove generazioni. L’episodio ha stimolato l’impegno a promuovere nuove iniziative in questa direzione nei prossimi mesi.

 

“Buone pratiche territoriali per l’eguaglianza di genere. Focus su disuguaglianze e differenze tra e nei territori” (10 maggio)

Nella disuguaglianza di genere sono rappresentate le tante facce delle disuguaglianze, legate al lavoro, al reddito, alla salute, alla disabilità e alle migrazioni. Questo il messaggio al centro dell’evento realizzato dal Gruppo di lavoro sul Goal 5 “Parità di genere”, sottolineato anche nel contributo inviato da Maria Teresa Bellucci, vice ministra del lavoro e delle politiche sociali: “un’attenzione particolare va rivolta alle donne inattive, scoraggiate rispetto alla partecipazione al sistema del mercato del lavoro, donne in particolari condizioni di vulnerabilità e fragilità socioeconomica, tra cui donne con disabilità, vittime di violenza, migranti con bisogni complessi che richiedono interventi multidimensionali”. Tra i temi approfonditi particolare attenzione è stata dedicata all’occupazione femminile e ai divari territoriali: a livello nazionale il tasso è pari al 55% contro il 69% della media Ue, con significative differenze tra Nord e Sud del Paese, rispettivamente pari al 65% e al 37%. Un problema, collegato anche all’incapacità di alleggerire le donne dai carichi di cura, che indice profondamente sulla scarsa valorizzazione delle donne.

Nonostante i progressi raggiunti negli ultimi anni a livello globale, “per ridurre il divario di genere ci vorranno altri 132 anni, non i sette anni che restano per portare a compimento l’Agenda 2030” ha sottolineato Rosanna Oliva de Conciliis, coordinatrice Gruppo di lavoro ASviS sul Goal 5 e presidente Rete per la parità.

In occasione dell’evento è stato anche presentato il Position paper “L’eguaglianza di genere: un obiettivo trasversale”, realizzato dal Gruppo di lavoro, che offre una panoramica delle criticità della situazione delle donne e proposte e strumenti per il progressivo superamento dei divari di genere in Italia.

 

Tra povertà e ricchezza educativa: le scuole al centro di alleanze territoriali (10 maggio)

L’istruzione e la formazione sono la premessa per lo sviluppo sostenibile, non una conseguenza. Per riconoscere il valore dell’educazione è necessaria un’azione sinergica di scuola, Terzo settore e istituzioni. Rete, patto e alleanza sono state le parole chiave dell’evento organizzato dal Gruppo di lavoro sul Goal 4 “Istruzione di qualità”. L’evento ha visto il coinvolgimento di istituti scolastici, associazioni e ministero in un confronto su opportunità e ostacoli nella gestione dei fondi del Pnrr  e sulle strategie necessarie per contrastare la dispersione scolastica che in Italia è pari al 12,7%, con profonde disuguaglianze territoriali tra Nord e Sud del Paese. “Non tutti gli enti locali sono perfettamente in contatto con le loro scuole e non tutti i territori hanno lo stesso livello rispetto al Terzo settore. Ogni scuola è un modello a sé e in questo senso sono state pensate le azioni del Pnrr”, ha sottolineato Andrea Bollini dell’Ufficio di coordinamento della gestione dell’unità di missione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) del ministero dell’Istruzione e del merito.

Durante l’incontro sono state presentate l’iniziativa “Scuole e territorio: storie di connessioni per contrastare la povertà educativaun racconto sulle alleanze significative nel contrasto alle disuguaglianze educative, e la raccolta “Next generation schools”, un documento, realizzato grazie ai rappresentanti degli Aderenti all’Alleanza, che riunisce esperienze di innovazione scolastica in Italia, raccontate nel blog omonimo di FUTURAnetwork, ora aperto al contributo di tutte e tutti.

 

Di Maddalena Binda

martedì 6 giugno 2023